Il Piano Transizione 5.0 prevede incentivi fiscali per le imprese che investono in innovazione, digitalizzazione ed efficienza energetica. Il beneficio principale è il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali e sistemi di produzione sostenibili.
Come funzionano le agevolazioni 5.0?
Le imprese che investono in macchinari, software e tecnologie per ridurre i consumi energetici possono ottenere:
- Credito d’imposta fino al 45%, calcolato in base alla riduzione dei consumi energetici derivante dall’investimento.
- Cumulabilità con altri incentivi, come il credito d’imposta per investimenti in aree svantaggiate o per impianti fotovoltaici.
- Accesso facilitato per chi adotta soluzioni green e digitali, con procedure semplificate per la verifica dei requisiti.
Le ultime FAQ di febbraio 2025 hanno introdotto nuove semplificazioni e chiarimenti per agevolare l’accesso ai fondi. Vediamo le principali novità con esempi pratici!
1. Semplificazione per la Verifica dei Consumi Energetici
Esempio: Un’azienda manifatturiera che intende sostituire un vecchio impianto di verniciatura con uno più efficiente potrà sfruttare la nuova verifica semplificata (comma 9-bis dell’art. 38). Non sarà più necessario presentare calcoli energetici complessi, ma basterà fare riferimento a normative tecniche riconosciute.
Punti Chiave:
- I tecnici certificatori possono basarsi su standard europei per le valutazioni.
- Non è obbligatoria la rottamazione del vecchio impianto.
- Per dimostrare che il macchinario è “ammortizzato da almeno 24 mesi”, si tiene conto solo della vita utile contabile, senza rivalutazioni.
2. Maggiore Cumulabilità degli Incentivi
Esempio: Un’azienda agricola che investe in macchinari innovativi in un’Area Interna potrà beneficiare sia del credito d’imposta Transizione 5.0 sia delle agevolazioni per le imprese nelle aree svantaggiate, a condizione che gli aiuti non superino il 100% dell’investimento.
Punti Chiave:
- Il credito d’imposta 5.0 è compatibile con altre agevolazioni europee.
- Cumulabilità ammessa con i crediti per le Zone Economiche Speciali (ZES).
- Gli incentivi non possono eccedere il costo totale dell’investimento.
3. Nuove Regole per il Fotovoltaico
Esempio: Un’impresa alimentare che desidera installare un impianto fotovoltaico per l’autoconsumo potrà ottenere gli incentivi solo se i pannelli sono registrati nel nuovo elenco del MIMIT. In alternativa, è valida una certificazione temporanea del produttore.
Punti Chiave:
- Ammissibili solo impianti con moduli iscritti al Registro Fotovoltaico.
- Possibilità di accedere agli incentivi anche con certificazione provvisoria.
4. Rispetto del Principio DNSH (Do No Significant Harm)
Esempio: Un’azienda del settore farmaceutico che vuole innovare il proprio impianto produttivo dovrà dimostrare che il progetto non incrementa la produzione di rifiuti pericolosi. Se l’intervento punta a ridurre le emissioni e migliorare la gestione dei rifiuti, gli incentivi saranno accessibili.
Punti Chiave:
- Gli investimenti non devono aumentare l’impatto ambientale negativo.
- Maggiore possibilità di accesso per progetti che promuovono tecnologie verdi.
Come Presentare la Domanda
Le richieste di accesso agli incentivi devono essere inviate esclusivamente tramite il portale dedicato alla Transizione 5.0, utilizzando lo SPID nell’area clienti del GSE.
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