Terra di cervelli che si mettono in gioco e danno vita alle loro idee. È il nuovo mondo delle startup. L’Irpinia si dimostra terra florida con una crescita esponenziale di nuove imprese. La provincia di Avellino registra 31,1 start-up innovative ogni 100mila abitanti, con un aumento impressionante del +583,3% dal 2016.
L’Irpinia si attesta al quarto posto nazionale. Nel 2023 si fermava al dodicesimo piazzamento. Tra queste nuove realtà imprenditoriali, il 17,9% è guidato da donne, mentre il 17,1% è stato fondato da giovani imprenditori. I dati elaborati da Dataview, il barometro dell’economia territoriale, a cura del Centro Studi Tagliacarne, sono basati su statistiche ufficiali pubbliche.
«Il panorama delle startup innovative – spiega la Camera di Commercio Irpinia-Sannio – è in forte espansione nelle province di Avellino e Benevento, con dati che confermano un trend di crescita significativo e un fermento imprenditoriale sempre più dinamico». In Irpinia, dunque, si registra una crescita straordinaria.
Si punta in modo particolare sull’energia. Uno sguardo al futuro che combina innovazioni e sostenibilità, quindi attenzione massima all’ambiente. «Un dato particolarmente interessante – rimarcano dalla Camera di Commercio – è la specializzazione del 26% delle startup nel settore dell’energia ad alto valore tecnologico, segno di un ecosistema in evoluzione e attento alla sostenibilità».
Decollano in provincia di Avellino le startup innovative a trazione femminile. L’incremento è stato monstre: è pari al mille per cento. Più in generale, le startup innovative under 35 sono cresciute del 66,5% tra il 2016 e il 2024, ma al Meridione hanno allungato maggiormente il passo (+69,1%). Seguono il Nord 67,5% – rallentato dall’andamento del Nord est (+12,7%) – e il Centro (60,2%). A livello regionale maggiori accelerazioni si riscontrano in Valle d’Aosta che registra comunque pochissime realtà produttive (+200,0%), Campania (+184,7%) e Lombardia (+124,5%). Mentre sul piano provinciale, spiccano il volo Lecco (+500%), Sondrio (+400%) e Prato (+300%), seppur ancora una volta con numeri esegui di partenza. Ed e ancora il Mezzogiorno ad avanzare più speditamente anche sul fronte delle startup innovative femminili con incrementi del 175,5%, a fronte del +106,3% del Centro e del + 99,7% del Nord frenato ancora una volta dal passo del Nord est (+59,5%). Boom di crescita si registrano a livello regionale in Molise (+533,3%), Campania (+337,7%) e Puglia (+203,7%). Mentre sul piano provinciale, spiccano Avellino (da 2 a 22, +1000,0%), Brindisi (+900,0%) e Como (+700,0%).
«La crescita e il rafforzamento di queste imprese sono essenziali per far sì che l’economia e l’innovazione italiana tenga il passo con l’Europa e con il resto del mondo», sottolinea il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli. Che aggiunge: «Le 12mila start up esistenti al momento pongono l’Italia al quarto posto in Europa, ci sono dunque ancora ampi spazi di miglioramento. A partire dalla partecipazione delle donne che appare ancora poco rilevante e va quindi ulteriormente incoraggiata. Tra tutte le start up esistenti, solo il 6,6% ha fatto scale up, cioè ha superato il milione di euro di fatturato o di capitale sociale tra il 2019 e il 2023». E ancora: «La percentuale è un po’ più alta (12,6%) tra le start up con brevetto in tecnologie strategiche. Le nuove leggi sulle start up innovative potranno favorire questo processo concentrando, ad esempio, le agevolazioni sulle imprese col maggior potenziale di crescita e innovazione e incentivando gli investimenti in ricerca e sviluppo».
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