Mattarella in Giappone da lunedì da Naruhito e premier Ishiba

Al via, dal prossimo lunedì, la visita di stato del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel Paese del Sol Levante, dove lo attende una fitta agenda di impegni istituzionali: nella Capitale, Tokyo, fino al 6 marzo e, successivamente, a Kyoto e Hiroshima, prima di fare rientro a Roma, il 10 marzo. Il programma prevede un incontro, già nella serata di lunedì, con la comunità italiana di Tokyo, mentre la giornata del 4 marzo sarà dominata dagli impegni istituzionali a partire dalla visita al Palazzo Imperiale, dove Mattarella incontrerà i sovrani del trono del crisantemo, l’imperatore Naruhito e l’imperatrice Masako. Nel pomeriggio il capo dello Stato sarà invece alla Dieta nazionale per colloqui con i presidenti delle due camere. Il 5 marzo, Mattarella visiterà la sede della Keidanren, la Confindustria giapponese, per un meeting con importanti esponenti dell’economia e dell’imprenditoria dei due Paesi, evento che preparerà l’importante business forum italo-giapponese del 13 maggio, a Roma. Non è prevista la firma di altri protocolli dopo quelli siglati nel 2023 per promuovere la cooperazione economica, industriale e tecnologica bilaterale ma la tappa, seguita dalla bilaterale pomeridiana con il primo ministro Shigeru Ishiba, si prevede contribuirà a rafforzare il partenariato strategico tra due Paesi alle prese con sfide comuni (tra tutte quella demografica e ambientale) e ugualmente minacciati dalla politica protezionistica americana inaugurata da Trump.
La missione di Mattarella proseguirà tra Kyoto e Hiroshima dove l’agenda del presidente sarà scandita da impegni culturali e commemorativi. Su tutti, il ricordo del bombardamento nucleare di Hiroshima a 80 anni dalla tragedia durante le visite al Memoriale, al Museo della pace e all’associazione dei sopravvissuti, insignita l’anno scorso del Nobel per la Pace. Saranno ulteriori momenti di scambi importanti che, presumibilmente, lasceranno anche spazio a una riflessione politica sul presente e sulle crisi in atto a livello globale.
Mattarella affronterà quindi un viaggio impegnativo, a distanza di 16 anni dall’ultima trasferta di un capo di Stato italiano (Giorgio Napolitano) in Giappone, che si svolge tuttavia in un momento in cui le relazioni bilaterali tra i due Paesi – anche grazie le missioni del 2023 del ministro per le Imprese Adolfo Urso e dalla premier Giorgia Meloni – godono di ottima salute. Italia e Giappone, la quarta economia del mondo per Pil nominale (dietro a Usa, Cina e Germania) hanno visto le loro relazioni economiche in costante e progressiva crescita, complice il forte interesse dei giapponesi per il Made in Italy, specie quando fa rima con moda, design e lusso in generale. A trascinare l’export italiano nel Paese del Sol Levante è anche il comparto dell’agroalimentare, con il chimico-farmaceutico e i macchinari che si stanno sempre più affermando come comparti di punta.
Se il Giappone, paese ad elevato sviluppo tecnologico e manifatturiero, oggi è diventato un mercato strategico per l’Italia (che figura tra i suoi primi Paesi fornitori) lo si deve alla sua posizione nell’Indo-pacifico, regione cruciale per gli equilibri mondiali, ma anche all’accordo di partenariato economico (Epa) in vigore dal 2019, che ha eliminato i dazi su circa il 90% delle esportazioni Ue, dando una decisa spinta ai flussi commerciali.
All’alba di una probabile nuova guerra commerciale che, investendo la Cina, impatterà gioco forza tutte le altre economie asiatiche, la missione del capo del Quirinale presumibilmente punterà a consolidare dal punto di vista strategico i rapporti bilaterali tra due Paesi che condividono – oltre i valori della democrazia liberale – la vocazione per l’export, l’innovazione e lo sviluppo sostenibile. Due paesi il cui futuro dipenderà dalle capacità di navigare le sfide demografiche, produttive e della sicurezza sullo sfondo di uno scenario globale sempre più instabile. (AGI)
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