Non c’è solo il bonus rinforzato. Per le famiglie “vulnerabili” sarà costituito un fondo Iva da utilizzare per aiuti futuri, secondo un modello già esistente per i carburanti. Se il prezzo del gas o dell’elettricità supera di oltre il 20% quello indicato dal governo nel Documento programmatico di bilancio (per il gas è attualmente 41,3 euro per Mwh), l’Iva incassata dallo Stato sul differenziale di prezzo va ai nuovi aiuti per i vulnerabili.
I NUOVI FONDI E ACQUIRENTE UNICO
Il decreto indica anche l’utilizzo delle risorse del Piano sociale per il Clima (in tutto sono previsti circa 8 miliardi dal 2026 al 2032) a sostenere in futuro situazioni di vulnerabilità. La premier Meloni ha precisato che sarebbero destinati 3,5 miliardi a compensare futuri eccessi dei prezzi. Inoltre, il decreto dà un nuovo ruolo all’Acquirente unico: è un soggetto pubblico che acquistando all’ingrosso con contratti a medio-lungo termine può consentire ai clienti vulnerabili l’accesso a prezzi più convenienti di quelli riconosciuti oggi in bolletta.
SCONTO SULLE QUOTE ETS PER LE IMPRESE
L’obiettivo del governo è spuntare in Europa una modifica del sistema Ets che obbliga le imprese a comprare i premessi ad inquinare. Ha anche avviato un’interlocuzione in Europa per strappare la compensazione o la sospensione degli oneri in questione. Ma ci vorrà tempo per ottenere l’eventuale via libera ai sensi della normativa sugli aiuti di Stato. Ecco perché il governo ha pensato di anticipare questa tassa alle imprese energivore, seppure già sussidiate, utilizzando gli stessi proventi delle aste Ets (una leva che si può utilizzare in casi di emergenza). Il punto è che il sistema Ets è nato con l’idea di accompagnare la transizione energetica e utilizzare i ricavi delle aste per spingere gli investimenti sulle rinnovabili. Ma la speculazione degli ultimi anni ha spinto i prezzi della C02 alle stelle (dai 20 euro del 2019 a 70 euro per tonnellata attuali). Il risultato è che questa tassa sull’inquinamento finisce per pesare in bolletta una quota pari a circa il 25% del costo dell’elettricità.
LA TRASPAENZA E LE MULTE
Con il decreto arrivano anche misure per la trasparenza e la confrontabilità delle offerte al dettaglio di energia elettrica e gas sul mercato libero. Questo «in maniera da consentire una agevole leggibilità delle offerte e dei contratti anche con la previsione di documenti tipo da parte di Arera», dice il decreto. In caso di inosservanza, sono previste sanzioni amministrative pecuniarie fino a 155 milioni di euro. Infine, in casi di particolare urgenza, l’Arera potrà «deliberare l’adozione di misure cautelari, anche prima dell’avvio del procedimento sanzionatorio, assicurando il più utile e tempestivo perseguimento degli interessi tutelati e, qualora ciò non comprometta la fruibilità del servizio da parte degli utenti, potrà sospendere l’attività di impresa fino a 6 mesi o proporre al Ministro competente la sospensione o la decadenza della concessione».
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