Oltre 1.200 candidature e 71 vincitori. Tra questi, tre startup italiane. Sono i risultati dell’edizione 2024 di Eic (European Innovation Council) Accelerator, il programma di accelerazione dell’Unione Europea che supporta pmi innovative, mid-cap e startup con un mix di contributi a fondo perduto ed equity.
Come funziona il programma Eic
L’acceleratore concede risorse a fondo perduto per un massimo di 2,5 milioni di euro più investimenti in equity (diretti o tramite prestiti convertibili) gestiti dall’Eic Fund, il braccio di venture capital dell’European Innovation Council, fino a 15 milioni di euro. Il contributo massimo, dunque, è di 17,5 milioni.
I vincitori della selezione 2024
Il programma è dedicato a startup e pmi attive soprattutto in tre settori: tecnologie digitali, life sciences e transizione energetica. Nell’ultima tornata sono 71 le imprese scelte (provenienti da 16 Paesi) con un budget di spesa stimato di 387 milioni. Il Paese con più vincitori è la Germania (15), seguita dai Paesi Bassi (12). Quattro, invece, le francesi e tre italiane, attive in diverse branche del settore life science: Aindo, NanoPhoria e Startric. Tutte hanno chiesto sia i contributi a fondo perduto sia il finanziamento in equity.
I dati sintetici di Aindo
La prima, fondata da Daniele Panfilo, è una scaleup nata dalla Sissa (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste ed è specializzata in dati sintetici, ovvero dati artificiali con le stesse proprietà statistiche dei dati reali ma del tutto anonimi. Le applicazioni della tecnologia, grazie alla mancanza di collegamento con informazioni sensibili, sono soprattutto nel comparto sanitario.
La società ha ottenuto una sovvenzione da 2,1 milioni dall’Eic. Per, quel che riguarda, invece, i finanziamenti in equity, Aindo potrebbe aprire un nuovo round all’inizio del 2026. Una parte delle risorse dovrebbe arrivare dall’Eic Fund, a cui si dovrebbero aggiungere dei fondi di venture capital con cui sono in corso interlocuzioni preliminari. Nei round precedenti – l’ultimo è quello da 6 milioni del 2023 – Aindo ha avuto come lead investor Vertis.
Il trattamento per l’insufficienza cardiaca di NanoPhoria
La seconda italiana selezionata è uno spin-off del Cnr (Consiglio nazionale delle Ricerche) con sede a Milano e specializzato nella cura delle patologie cardiache. Dall’Eic NanoPhoria ha ottenuto il massimo dei finanziamenti a fondo perduto (2,5 milioni) e fino a 15 milioni in equity.
NanoPhoria sta sviluppando un trattamento per l’insufficienza cardiaca che, spiega il fondatore Claudio De Luca in un post sui social, sta dando buoni risultati in fase pre-clinica. In questo caso il partner di riferimento è il fondo di venture capital Sofinnova Partners, che nel 2022 ha fornito alla startup 3,5 milioni di euro nell’ambito di un round di finanziamento seed.
La soluzione di Startric per le valvole del cuore
Infine, la terza italiana in lista è la milanese Startric che propone un trattamento innovativo per la Rigurgitazione tricuspidale (Tr), una condizione patologica in cui la valvola tricuspide del cuore non si chiude correttamente.
Startric è composta da un gruppo di esperti nel settore della cardiochirurgia e punta a replicare, tramite una tecnologia proprietaria, la tecnica Clover, per la riparazione chirurgica a cuore aperto della valvola tricuspide, con un dispositivo poco invasivo. (riproduzione riservata)
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