È stata la Legge di Bilancio 2024, approvata 14 mesi fa, ad introdurre l’obbligo per le imprese di stipulare polizze assicurative contro i rischi da catastrofi e calamità naturali (inondazioni, alluvioni, terremoti e frane). L’esecutivo, dopo oltre un anno di totale incertezza, ha emanato il 27 febbraio 2025 il regolamento attuativo, che impone la stipula delle assicurazioni entro il primo aprile 2025. Sono circa 60.000 le imprese trevigiane a dover correre ai ripari in poche settimane.
«Si tratta di un provvedimento assolutamente iniquo, sia nella forma che nella sostanza – spiega Luca Frare, presidente CNA Territoriale Treviso –. Lo stato scarica sulle imprese la propria incapacità di gestire il territorio. E dopo essersi preso 14 mesi per definire le regole, lascia alle imprese poche settimane per regolarizzarsi rispetto ad un adempimento così complesso e delicato. Per una partita così importante, si devono prevedere incentivi per la stipula delle polizze ed una significativa detassazione, mentre gli incentivi non ci sono e la tassazione è particolarmente elevata, al 22.5%. Le imprese dovrebbero avere il tempo di organizzarsi e di orientarsi consapevolmente nella scelta della polizza. Serve del tempo per acquisire e confrontare più preventivi, da analizzare non solo sotto il profilo del premio, ma soprattutto delle condizioni applicate, dei limiti e delle esclusioni, per ridurre il rischio di brutte sorprese al momento del verificarsi dell’evento avverso. Lo stesso portale IVASS, dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, che ha per obiettivo quello vigilare sulla trasparenza e sulla correttezza dell’operato delle compagnie assicurative, non potrà in un mese contenere i profili di tutte le polizze ed essere accessibile alle imprese. Non sarà possibile in così poco tempo attivare lo strumento delle polizze collettive, né iniziative volte a ridurre l’esposizione ai rischi delle imprese, che potrebbero ridurre il costo dei premi assicurativi».
CNA chiede con urgenza un rinvio al 31 dicembre, oltre alla detassazione rispetto a questo tipo di polizza. «È opportuno ricordare che le polizze contro i rischi da catastrofi naturali sono attualmente gravate da una imposta del 22,5% – aggiunge Frare -. Una percentuale molto elevata, in rapporto ad altre tipologie di polizza: RCAuto 16%, polizze sanitarie 10%. È necessario allineare il trattamento fiscale delle polizze contro gli eventi calamitosi a quanto previsto in favore delle persone fisiche per i fabbricati con destinazione abitativa, per i quali la Legge di Bilancio 2018 ha disposto l’eliminazione dell’imposta e la detrazione IRPEF del 19% del prezzo della polizza».
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