ORBETELLO. Confronto in Comune tra sindaco e giunta, da una parte, e commercianti del centro storico dall’altra, in un incontro voluto e richiesto da questi ultimi, in merito alla nuova invasione di moscerini (ad Orbetello detti altresì moscini) che sta già mettendo in ginocchio le attività commerciali e promette un’altra estate da incubo per i titolari di attività turistiche e terziarie, l’ennesima dopo quella del 2022 e dello scorso 2024.
Nell’estate 2022 era avvenuto il primo episodio di invasione di moscerini, durato poi per più di due mesi. In un drammatico agosto, gli insetti erano così tanti ad Orbetello che era impossibile cenare all’aria aperta, restare seduti al bar a godersi la frescura estiva o semplicemente passeggiare lungo laguna, a causa di veri e propri sciami che si posavano su tutto: cibo, vestiti, bicchieri. Entravano insetti in bocca e negli occhi.
In casa era necessario tenere le finestre chiuse per lasciare fuori gli insetti.
Gli eventi all’aria aperta diventarono una tortura (l’Orbetello Jazz Festival, che normalmente si tiene all’aperto nella terrazza della ex polveriera Guzmann, venne spostato al sicuro al chiuso dell’auditorium, in piena estate!).
Si immagini quindi l’aria che si respira in questi giorni in riva alla laguna, metaforicamente parlando, ma non solo, adesso che un’invasione simile è iniziata in maniera tanto virulenta già a fine febbraio. I social sono pieni di immagini e video di moscini che infestano il paese, stavolta anche di giorno (nel 2022 era più che altro un problema notturno). La preoccupazione è palpabile.
In occasione dell’incontro di giovedì 6, l’associazione culturale Laboratorio per la Pace aveva chiesto anche a mezzo stampa la partecipazione di tutti i cittadini e non solo i commercianti del centro storico, data la rilevanza della questione.
Nella sala consiliare di piazza del Plebiscito, il sindaco Andrea Casamenti, la vicesindaca Chiara Piccini e gli assessori Maddalena Ottali e Luca Minucci hanno coraggiosamente affrontato – bisogna ammetterlo – arroccati in assetto difensivo tra i banchi riservati ai consiglieri, la platea rabbiosa dei commercianti del centro storico.
La saletta eccessivamente piccola e con banchi ingombranti ha fatto sì che alcuni partecipanti fossero seduti alle loro spalle, moltissimi nella tromba delle scale adiacente alla sala e altri ancora in terra, aggiungendo all’amarezza della situazione anche l’umiliazione di non avere posti a sedere, di essere pigiati gli uni con gli altri, di non sentire chiaramente.
Durante la riunione va in scena un teatrino che a tratti assume contorni grotteschi, sicuramente non degni di una sala consiliare, da parte di entrambe le fazioni: linguaggio scurrile, pugni sui tavoli, levarsi di voci continuo, urla. Gli interventi di sindaco e assessori sono continuamente interrotti da un pubblico inferocito, che accusa gli amministratori di immobilismo e incapacità gestionale. D’altra parte, neanche sindaco e assessori risparmiano le stoccate ai partecipanti.
Il pathos (si fa per dire) raggiunge il picco quando, dopo essersene inizialmente andato in quanto si vociferava che l’accesso alla riunione fosse esclusivo per i commercianti (in realtà poi è entrato chiunque volesse, anche cittadini comuni), Pier Luigi Piro, presidente della cooperativa dei Pescatori, prende posto tra il pubblico e contesta punto per punto le affermazioni del sindaco, salvo essere contestato anche lui stesso dalla giunta, in una spirale di accuse di incompetenza, recriminazioni, scaricabarile e chi più ne ha più ne metta.
IL VIDEO
Non ci sono pericoli per la salute pubblica
In questo bailamme di discorsi interrotti, grida e colpi di scena, proviamo a fare ordine su ciò che è stato possibile comprendere delle dichiarazioni fatte da sindaco e assessori.
Gli interventi antilarvali ed adulticidi iniziati dall’amministrazione comunale nella notte tra il 3 e il 4 marzo rispondono a esigenze di igiene pubblica. Non di salute pubblica, precisa il primo cittadino. Infatti, non ci sono i presupposti per parlare di pericoli per la salute pubblica.
Pertanto, «Si va avanti con i trattamenti insetticidi e fintantoché qualcuno non dice formalmente che gli adulticidi non vanno fatti», infatti «non sono disinfestazioni fatte a tutela della salute pubblica e possono essere giustificati fino a un certo punto».
Inoltre, «non c’è emergenza sanitaria» e pertanto non si può dichiarare stato d’emergenza. Persino «durante la catastrofica estate 2024 non fu dichiarata la calamità naturale ma l’emergenza regionale» aggiunge ancora Casamenti.
Aggiungiamo da parte nostra che, proprio qualche giorno fa, l’ormai noto biologo Lenzi ha dichiarato a mezzo stampa che i trattamenti antilarvali costieri sono inutili: i chironomidi, nome scientifico dei moscini, si riproducono su tutta la superficie lagunare e, pertanto, eliminarne alcuni non risolverà in nessuna forma il problema.
Rinviata la firma del contratto per la gestione della laguna
Per quanto riguarda la nuova gara di affidamento del servizio di gestione della laguna, da parte della regione Toscana, era prevista per oggi, 7 marzo 2025, la firma dei contratti con le imprese esecutrici. Questo permetterà anche di riattivare le idrovore, che «sono spente dal 15 di settembre» (sempre Casamenti). Poi con un messaggio al sindaco viene comunicato che la data è spostata alla settimana prossima
Da segnalare che anche sul tema idrovore in funzione, non solo ci sono pareri discordanti sulla loro utilità (lo scorso anno furono attivate da febbraio in poi, ma non scongiurarono la morìa), ma lo stesso Lenzi ha dichiarato che potrebbero addirittura rallentare o eliminare l’ingressi dei predatori naturali dei moscerini.
Sono stati spesi circa 550mila euro per la gestione emergenziale della laguna la scorsa estate. «Cifra che deve essere ancora quasi interamente rimborsata», argomenta ancora Casamenti.
Esenzione dal pagamento del suolo pubblico
Poi dal pubblico arriva la questione delle questioni: in caso di estate disastrosa, evento molto probabile e assai plausibile, quali potrebbero essere i sostegni e gli aiuti da dare ai commercianti che non hanno potuto lavorare?
«Sarà valutata la possibilità, a settembre, di esentare dal pagamento del suolo pubblico» chi ha avuto dei danni, spiega il sindaco, che evidentemente si aspettava la domanda, ma sperava in cuor suo di poterla evitare. Qualche altro fa notare che il 100% del pagamento del suolo pubblico, compresa la cauzione, è dovuta al comune entro il 31 marzo. E allora il sindaco apre all’ipotesi di «una delibera di giunta» che sposti la scadenza del pagamento. Inoltre, il comune potrebbe «dilazionare il pagamento della tari, la tassa sui rifiuti» fino all’anno successivo.
A seguito di queste affermazioni, arrivate dopo ben due ore di discussione, parte della sala rumoreggia finalmente soddisfatta. Si calmano alcuni degli animi più accesi e c’è chi addirittura spezza una lancia a favore sia della giunta che della riunione indetta.
Per sindaco e giunta, è il momento buono per contrattaccare alle numerose critiche. Ci pensa l’assessore al turismo Ottali che si dichiara sempiterna sostenitrice dei commercianti, donna che sta in mezzo alla gente, fine conoscitrice delle dinamiche commerciali. Incalzata quindi dalle domande di qualche irriducibile criticone, si dichiara d’accordo con tutti e addirittura favorevole a un incontro pubblico.
Speriamo nel meteo e in San Biagio
Infine, tutto è bene quel che finisce bene. Salvo il rapporto con la sua base elettorale, sindaco e giunta salvano, per il momento, anche la faccia. La rivoluzione è da rimandare. Non si può far altro che prendere per buono ciò che dicono sindaco e giunta, che, nel corso di più di due ore di riunione, non indietreggiano di un passo, difendono il proprio operato, rispondono colpo su colpo e si schermano da tutte le accuse, anche quelle squisitamente politiche di essere poco democratici e trasparenti.
La battaglia contro un nuovo disastro ambientale è, comunque, ancora lunga. Le soluzioni che potrebbero arrivare con l’istituzione del nuovo parco ambientale sono ancora lontane dall’arrivare.
I moscerini, nel frattempo, ballano il loro walzer, si attaccano alle finestre, alle auto e ai vestiti tesi ad asciugare, incuranti dei commercianti del centro storico, di Casamenti e dell’Amministrazione. Agli orbetellani non rimane altro che affidarsi, ancora una volta, alla clemenza del meteo e casomai a San Biagio, affinché non sia un’altra estate da incubo.
Niccolò Tibo
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