Imprese femminili, 3 milioni dalla Regione Veneto: fondi anche alle professioniste


VENEZIA – In Veneto solo un’impresa su 5 è al femminile, meno della media italiana fissata l’anno scorso al 22,2%: in totale in regione ci sono oltre 94mila realtà guidate da donne. C’è quindi ancora strada da fare anche per la parità d’intraprendere. La Regione Veneto cerca di colmare il gap con diverse iniziative, una di queste è stata presentata ieri a Venezia: il bando 2025 per l’imprenditoria femminile, dotazione 3 milioni, per la prima volta 650mila destinati esclusivamente alle libere professioniste e alle lavoratrice autonome.

«È il nostro 8 marzo: le donne che lavorano e fanno impresa sono l’orgoglio del Veneto», commenta l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Roberto Marcato. Purtroppo però i tempi sono strettissimi: le domande di finanziamento a fondo perduto per un massimo del 30% dell’investimento possono essere fatte solo dall’11 al 25 marzo. Problema rilevato subito ieri dalle imprenditrici in sede di presentazione del bando a Venezia, tanto che subito è emersa la possibilità di uno slittamento della chiusura di un’altra settimana.

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«Col questo bando – avverte Marcato – dal 2017 al 2024 abbiamo finanziato 1.085 imprese con 22,63 milioni, attivando investimenti per 72,5 milioni». Le testimonianze delle imprenditrici Veronica Tonin della Geochemica di Monteforte (Verona) e Giovanna Romagna della vetreria di Malo (Vicenza) ha fatto capire bene la posta in gioco. «La Regione ci ha finanziato con 31mila euro una parte dell’investimento per nuovi macchinari – commenta Giovanna Romagna, 78 anni, amministratore unico della vetreria di Malo, azienda con oltre cent’anni di attività e 6,6 milioni di fatturato per 25 addetti che gestisce insieme ai tre figli -. Ho sempre curato la parte amministrativa e dalla morte di mio marito Sergio nel 1988, con tre figli piccoli, l’ho presa in mano. Non è stato facile, guidavo anche i camion per le consegne dei nostri vetri ai clienti, ma ce l’abbiamo fatta. Siamo come una grande famiglia con i nostri 25 collaboratori». Orgoglio e passione. «Ancora oggi lavoro alle 8 di mattina alle sette di sera – racconta Giovanna -. Non sono capace di stare a casa».

DOMANDE DALL’11 AL 25 MARZO

Le beneficiarie del finanziamento del bando sono imprese individuali, società di persone o cooperative o società di capitali a maggioranza dei soci costituita da donne o il cui capitale sociale è detenuto per la maggior parte da donne. Consorzi costituiti per almeno il 51% da imprese femminili, professioniste iscritte agli ordini. Tutte dovranno essere residenti in Veneto da almeno due anni. L’agevolazione, nella forma di contributo a fondo perduto, è pari al 30% della spesa rendicontata ammissibile per interventi di importo non inferiore a 20.000 euro e non superiore ai 170.000 per le Pmi. Per le professioniste l’importo deve essere non inferiore ai 12.000 euro e non superiore ai 40.000. Sono ammissibili le spese per macchinari, impianti produttivi, hardware, arredi di fabbrica, autocarri ad uso aziendale, opere murarie ed impiantistica anche per fonti rinnovabili, realizzazione di siti web di e-commerce. Le domande di sostegno dovranno essere compilate e presentate esclusivamente per via telematica.
 





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