Medicina di genere
04 Marzo 2025
Il convegno ‘La Scienza per la differenza. La via multidisciplinare alla medicina di genere’, a Roma con il patrocinio della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella è giunto all’ottava edizione
“Sono 1.200 secondo l’Organizzazione mondiale della sanità i farmaci in sviluppo clinico nel mondo per le donne: 95 per patologie ginecologiche, 190 per tumore all’utero, 83 per tumore alle tube di Falloppio, 558 per tumore al seno, 251 per tumore alle ovaie, 22 per condizioni legate a gravidanza e parto. Un risultato che vede le imprese farmaceutiche in prima linea, con una ricerca globale condotta sempre più in partnership con soggetti pubblici e privati: start-up, Pmi, università, istituti di ricerca e di alta tecnologia”. A presentare i dati è Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria nel corso del convegno ‘La Scienza per la differenza. La via multidisciplinare alla medicina di genere’, a Roma con il patrocinio della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella e giunto all’ottava edizione. ‘L’impegno dell’industria farmaceutica nella medicina genere-specifica – prosegue Cattani – è crescente. Le imprese auspicano un maggior numero di donne arruolate negli studi per ridurre il gap che oggi esiste. In Italia malgrado 9 studi clinici su 10 siano aperti sia a uomini sia a donne, in alcune aree terapeutiche la presenza femminile è significativamente inferiore a quella maschile.
Per facilitare la partecipazione delle donne andrebbero implementati il più possibile strumenti come gli studi clinici decentralizzati che permettono di prendere parte alle sperimentazioni restando a casa, grazie a servizi come la consegna e la somministrazione del farmaco a domicilio, il telemonitoraggio da remoto dei parametri, le televisite di controllo, che riducono gli spostamenti verso i centri’.
“Intelligenza artificiale, sviluppo tecnologico, digitalizzazione dei dati sanitari – continua Cattani – hanno permesso di migliorare la diagnosi, il trattamento, la personalizzazione della ricerca, anche nella medicina genere-specifica. Aiutando a comprendere sempre più e meglio le diversità che esistono nelle risposte ai trattamenti. Farmaci e vaccini infatti hanno efficacia e reazioni diverse su uomini e donne, fin dalla nascita. L’AI in particolare ha un impatto rivoluzionario a livello globale. Si aprono così ampi scenari ricchi di incredibili opportunità nella ricerca e nelle cure. Il momento di accelerare nell’adozione dell’AI è ora.
L’intelligenza artificiale peraltro ha fatto registrare una crescita del 400% sull’identificazione di molecole in sviluppo tra il 2020 e il 2023 e un tasso di successo di quelle nella prima fase di sperimentazione clinica tra l’80 e il 90%. E che riduce del 40% i tempi di ricerca preclinica. Oggi gli investimenti nel mondo in nuovi progetti di R&S con l’AI sono di 13 miliardi di euro. Quindi – conclude il presidente di Farmindustria – con l’Intelligenza artificiale risultati più veloci e più precisi permetteranno anche un incremento di trattamenti personalizzati’.
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