Etica Sgr all’ONU: stop ai finanziamenti alle armi nucleari

Dal 3 al 7 marzo 2025, la sede delle Nazioni Unite a New York ospiterà la terza Riunione degli Stati Parte del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW), un evento chiave per fare il punto sui progressi nel raggiungimento degli obiettivi del Trattato e sulla sua implementazione. Il summit offrirà l’opportunità di rafforzare l’impegno della comunità internazionale nella messa al bando delle armi nucleari, affrontando anche le sfide ambientali e sociali correlate.

Etica Sgr sarà presente al Meeting, contribuendo attivamente al dibattito sul ruolo della finanza nel disarmo nucleare.

Il TPNW: una svolta nel diritto internazionale

Adottato dalle Nazioni Unite nel 2017 ed entrato in vigore il 22 gennaio 2021, il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) (qui la traduzione in italiano a cura di Rete italiana Pace e Disarmo) è il primo e unico accordo internazionale che mette al bando un’ampia gamma di attività legate alle armi nucleari – tra cui l’uso, la minaccia dell’uso, lo sviluppo, il possesso e lo stoccaggio – e promuove l’assistenza alle vittime di armi nucleari e la bonifica degli ambienti contaminati.

Il divieto di produzione di armi nucleari implica anche il divieto di finanziarne la produzione: l’articolo 1(e) del Trattato considera una violazione del Trattato stesso il fatto che uno Stato Parte “assista, incoraggi o induca, in qualsiasi modo, chiunque a intraprendere qualsiasi attività vietata a uno Stato Parte ai sensi del presente Trattato”. Questo significa che anche autorizzare l’investimento di fondi pubblici o privati nello sviluppo, nella produzione, nella fabbricazione o nello stoccaggio di armi nucleari o di altri ordigni esplosivi nucleari è contrario al Trattato.

Ad oggi, sono 73 i Paesi che hanno ratificato il TPNW, mentre 98 lo hanno approvato o firmato (l’Italia non è tra questi, una posizione che continua a sollevare dibattiti).

Il ruolo decisivo della finanza nel disarmo nucleare

La seconda Riunione degli Stati Parte del TPNW, svoltasi a New York nel novembre 2023, ha messo in evidenza un passaggio fondamentale: il riconoscimento del settore finanziario come attore chiave nella lotta contro la proliferazione nucleare. Il disinvestimento dalle aziende che producono armi nucleari è stato identificato come uno strumento strategico per limitare la produzione e l’espansione degli arsenali nucleari, rendendo più complesso il loro mantenimento.

Il mondo della finanza ha una responsabilità concreta e un’opportunità unica per influenzare il futuro della sicurezza globale.

Un contributo decisivo è arrivato da Etica SGR, che, insieme ad ICAN, ha portato all’attenzione della conferenza una dichiarazione congiunta firmata da oltre 90 investitori, per un totale di oltre 1.000 miliardi di dollari di asset gestiti. Nel suo intervento, il Presidente di Etica Sgr, Marco Carlizzi, ha esortato tutti i Paesi ad aderire al Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) e invitato gli Stati Parte a garantire che il divieto di finanziamento sia pienamente applicato, coinvolgendo anche imprese statali, banche centrali, fondi sovrani, settore privato.

Etica Sgr ha sollecitato un ampio sostegno da parte di asset manager e società finanziarie, affinché la Dichiarazione segnali alle aziende, ai responsabili politici e alle altre parti interessate le aspettative di base degli investitori in relazione alla entrata in vigore del Trattato.

Etica Sgr alla Terza Conferenza degli Stati Parte del TPNW

In occasione della terza Riunione degli Stati Parte del TPNW, ICAN ed Etica Sgr presenteranno un nuovo intervento che evidenzi il crescente sostegno al Trattato, anche attraverso la “Nuclear Weapons Free Finance Initiative”. Lanciata nel 2024 da ICAN ed Etica Sgr, questa iniziativa internazionale mira a coinvolgere il settore finanziario – tra cui fondi pensione, banche, assicurazioni, società di gestione del risparmio, fondazioni e associazioni di categoria – per espandere la rete di investitori aderenti, portare il tema al centro del dibattito finanziario globale e intensificare la pressione su chi ancora finanzia l’industria delle armi nucleari.

Marco Carlizzi, Presidente di Etica Sgr, dichiara: “Mai come in questo momento il settore finanziario gioca un ruolo determinante nel disarmo nucleare, in quanto le scelte di investimento non sono mai neutrali, ma incidono direttamente sulla possibilità che queste armi continuino a esistere. La deterrenza nucleare rappresenta un problema di sicurezza globale urgente, che richiede un’azione concreta e coordinata. Alle Nazioni Unite vogliamo ribadire, ora più che mai, un principio chiaro: il disinvestimento è un atto di responsabilità, anche considerando i rischi finanziari legati alla minaccia nucleare. Con il contributo di investitori, istituzioni e società civile, possiamo trasformare la finanza in uno strumento di pace.”

Durante il Meeting Etica Sgr rilascerà una nuova dichiarazione, richiamando due contributi chiave al dibattito sul disarmo:

• il Rapporto “Finanza per la Guerra. Finanza per la Pace”, presentato nel 2024 durante l’annuale incontro, tenutosi in Italia, tra Milano e Padova, della Global Alliance for Banking on Values (GABV), la rete mondiale delle banche eticamente orientate, che svoltosi in Italia nel 2024, che analizza come l’industria finanziaria sia coinvolta nella produzione e nel commercio di armi utilizzate in conflitti globali
• la Dichiarazione di Milano, un manifesto per la pace sottoscritto da tutte le banche partecipanti all’evento della GABV

Il no alle armi dei fondi di Etica Sgr

La finanza etica si è sempre schierata contro le armi. In 25 anni di storia i fondi di Etica Sgr non hanno mai investito nel settore degli armamenti, ritenendo che una finanza davvero responsabile non possa prescindere dal rispetto della vita e dalla promozione della Pace e non possa generare in alcun modo impatto sociale positivo.

Si tratta di un valore non negoziabile, che continuerà a guidare le nostre scelte anche in futuro e che applichiamo nella strategia di investimento, escludendo dai nostri fondi tutte le società coinvolte nella produzione, nell’utilizzo, nella manutenzione, nella distribuzione e nello stoccaggio di armi controverse o di loro parti chiave – come mine antiuomo, bombe a grappolo e nucleari –  oltre che di armi convenzionali, in considerazione del loro impatto sulle persone, sulle economie e sull’ambiente.

Si prega di leggere le Note Legali.