Imprese al femminile, crescono i ruoli esecutivi (+0,5%), le aziende e le start up

Friuli Venezia Giulia sopra la media nazionale per imprese femminili, cioè di realtà in cui la presenza femminile per partecipazione e cariche è superiore al 50% per cento, ma con una tendenza a leggera diminuzione nell’ultimo anno. Esse rappresentano il 22,5% rispetto alle 97mila imprese registrate agli enti camerali, pari a 21.791 unità. Le società di capitale crescono del 2,5% fra il 2023 e il 2024, e quelle individuali sono concentrate nei capoluoghi, in Carnia e nel Tarvisiano, soprattutto perché dedite ai servizi legati all’ospitalità. Le start up al femminile raggiungono quasi il 10% del totale, cioè 20 su 202 attive.

A livello di ruoli esecutivi detenuti nelle società di capitali, le donne a fine 2024 ne possedevano 32.676, di cui il 52,3% come socio o socio di capitale, il 37,8% come amministratore e il 9,9% in altre cariche. I ruoli esecutivi posseduti da donne sono in lievissima crescita, cioè +0,5%, rispetto all’anno precedente. La fotografia è proposta dal Centro studi della Camera di commercio di Pordenone Udine che, in prossimità della “Festa della donna” che si celebra l’8 marzo, diffonde un approfondimento sulla componente imprenditoriale femminile, sul mercato del lavoro e l’occupazione della donna.

L’anno scorso

Nel 2024 in regione sono nate 1.344 imprese femminili, 49 in più rispetto alle nuove iscrizioni del 2023, e i settori dove si sono creati i maggiori spazi per le nuove imprese femminili sono stati le attività di servizi per la persona – prevalentemente servizi di parrucchiere e trattamenti estetici – per il 13,4% delle nuove iscrizioni, il commercio (12,6%), i servizi di alloggio e ristorazione (9,7%), il primario con un 5,7 per cento. Nonostante ciò, lo stock delle femminili in regione è in leggera flessione: nell’ultimo anno si sono perse 101 imprese femminili in Fvg (-0,5%), mentre in media in Italia sono invece in lievissimo aumento, +0,4%, e nell’intero Nordest risultano stabili (+0,0%), nello specifico Veneto -0,1% e Trentino Alto Adige +0,7 per cento. Un quinto delle imprese femminili registrate (21,2% del totale) opera nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio, il 19% opera nei servizi alle famiglie (istruzione, sanità e assistenza sociale), il 17,9% nei servizi alle imprese (informazione e comunicazione, attività immobiliari, attività professionali, scientifiche e tecniche…) e il 14,4% nel settore primario. Le restanti imprese femminili operano nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (14%), nell’industria (7,1%), nelle costruzioni (2,9%) e nel trasporto e magazzinaggio con uno 0,9 per cento.

«Il fatto che crescano ruoli esecutivi e forme giuridiche d’impresa più strutturata, poi commenta il presidente della Cciaa Giovanni Da Pozzo , è un segnale di consolidamento e rafforzamento delle realtà esistenti. L’ente camerale monitora costantemente la realtà imprenditoriale femminile e ha voluto rinnovare in ogni mandato il suo Comitato per l’imprenditoria femminile, formato da una ventina di imprenditrici di tutti i comparti economici dei due territori. Un organo che ci aiuta a trovare idee e progettualità per il loro sviluppo e fornisce momenti di riflessione e formazione per le imprese guidate da donne. E che opera nell’ambito di una struttura camerale dove per l’82% i dipendenti sono donne e lo sono tutte le dirigenti, a partire dal segretario generale».
La ricerca della Cciaa ha analizzato anche lo stato lavorativo delle donne, rilevando che il tasso di occupazione è del 66,7% in regione, di 10,2 punti più alto della media italiana, ma comunque inferiore di 14 punti rispetto al tasso di occupazione maschile, che in Friuli Venezia Giulia raggiunge l’80,7 per cento. Quest’anno il rapporto ha individuato anche i luoghi principali di lavoro delle donne, individuando in regione 12 poli attrattivi di contro agli 11 degli uomini. Un dato che gli esperti leggono come la tendenza a spostamenti minori nel caso delle donne.