Contributi a famiglie e imprese, ok al decreto contro il caro bollette


Approvato dal Consiglio dei ministri venerdì, il decreto contro il caro bollette mette in campo 3 miliardi di euro: 1,6 per le famiglie e 1,4 per le imprese.
«Con questo intervento le famiglie con reddito fino a 25mila euro di Isee, quindi la stragrande maggioranza potranno contare nel prossimo trimestre su un sostegno di circa 200 euro se ne faranno richiesta, significa che dovrete presentare il vostro Isee. È un contributo – ha spiegato la premier Meloni in un video dopo la seduta a Palazzo Chigi – che salirà fino a 500 euro per chi ha già i requisiti per il bonus sociale quindi i nuclei fino a 9.530 euro. Andiamo incontro anche alle imprese, in particolare tagliamo gli oneri di sistema per le piccole e medie imprese, assicuriamo così una riduzione delle prossime bollette che si aggira intorno al 20%. Oltre a un certo prezzo dell’energia, lo Stato ha deciso che rinuncerà all’Iva e destinerà l’eccesso di Iva alla riduzione delle bollette», ha aggiunto Meloni nel video. E, ancora, «avremo finalmente delle bollette chiare grazie all’obbligo di trasparenza che imponiamo ai gestori».
La presidente del Consiglio ha infine spiegato di aver «inoltre costruito un meccanismo che ci consentirà di utilizzare in base all’andamento futuro dei prezzi dell’energia anche ulteriori 3 miliardi e 500 milioni di euro del Fondo sociale per il clima».
Un aiuto decisivo, ha commentato il senatore molisano di Fratelli d’Italia Costanzo Della Porta. Che ha poi riassunto i contenuti del provvedimento – contributo fino a 200 euro per le famiglie con Isee fino a 25mila euro, salirà fino a 500 euro per chi ha già i requisiti per il bonus sociale quindi i nuclei fino a 9.530 euro. «Per le imprese, invece, tagliando gli oneri di sistema per le piccole e medie imprese, si assicura una riduzione delle prossime bollette che si aggira intorno al 20%. Peraltro – ancora Della Porta – il provvedimento non graverà sulle future generazioni poiché non produce nuovo indebitamento. Le risorse, infatti, provengono dalla Cassa servizi energetici e ambientali, cosa questa che evita di produrre nuovo deficit».



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