Acquaroli dal palco dei Fratelli d’Italia affronta le sfide per il rilancio del territorio


SAN BENEDETTO Il progetto del nuovo ospedale si farà e il porto di San Benedetto sarà valorizzato. Sono le due promesse del presidente della Regione, Francesco Acquaroli che ha chiuso i lavori dell’evento di Fratelli d’Italia, ieri, al Palariviera di San Benedetto che ha visto i vertici nazionali del partito della premier Meloni incontrarsi con quelli dell’imprenditoria, delle associazioni di categoria e del credito nazionale.

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L’appuntamento

“Costruiamo insieme il futuro dell’italia – la via marchigiana allo sviluppo” era il titolo e ha visto protagonisti i vertici locali e nazionali del partito: la sottosegretaria al ministero dell’Economia (e sambenedettse doc) Lucia Albano, l’europarlamentare Carlo Ciccioli, il Commissario alla ricostruzione Guido Castelli, il consigliere regionale locale Andrea Assenti e un numero importante tra parlamentari ed esponenti di partito.

Presente, per fare gli onori di casa, anche il sindaco di San Benedetto mentre è poi intervenuto anche in qualità di presidente del consiglio dell’Anci il collega di Ascoli, Marco Fioravanti che ha spiegato come «I Comuni italiani hanno appaltato 44 miliardi di euro di fondi Pnrr e che i sindaci sono imprenditori che creano sviluppo economico». Due i panel dell’incontro. Albano ha indicato cosa il governo ha fatto in questi due anni di governo: «Adottare – ha detto – una discontinuità con il passato. Abbiamo portato avanti le nostre politiche grazie alla compattezza della maggioranza che ha contribuito a garantire la stabilità che, a sua volta, ha dato credibilità all’Italia a livello internazionale». Molto atteso Acquaroli che anche in vista delle imminenti elezioni.

I successi

«Ci siamo impegnati nella concertazione – ha rivendicato – per far uscire la regione dalla fase di transizione generata dalla gestione precedente e che rappresentava un elemento preoccupante per le 130mila imprese del tessuto produttivo marchigiano. Abbiamo puntato sulle infrastrutture materiali e digitali; sul cofinanziamento che ci ha permesso di garantire 132 milioni di euro; abbiamo puntato sull’innovazione, sulla formazione incentivando le imprese in settori che riguardano eccellenze globali. Circa la sanità ha detto: «Potrei rivendicare i successi come la crescita nei Lea o che abbiamo il l’ospedale pubblico migliore d’Italia ma la sfida si gioca sulla programmazione mancata fino a ora e che ci ha portato in questi ultimi 4 anni a perdere 200 medici di medicina generale perché non riusciamo a garantire il turn over di chi va in pensione: quello del 2024 andava programmato nel 2013».





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