“Fondi insufficienti per famiglie e imprese”


Il decreto contro il caro-bollette è stato finalmente approvato dal Consiglio dei ministri, ma le associazioni dei consumatori non festeggiano. Il provvedimento, che prevede un bonus fino a 500 euro per le famiglie con Isee fino a 9.530 euro e 200 euro per chi ha un Isee fino a 25mila euro, è stato criticato per la sua scarsa incisività e la durata troppo breve.

Federconsumatori ha definito le misure insufficienti e ha ribadito la necessità di interventi strutturali, anziché l’ennesima soluzione temporanea. Anche altre associazioni parlano di una misura-tampone, destinata a esaurirsi entro tre mesi, senza offrire una reale protezione contro l’aumento delle bollette.

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Cosa prevede il bonus bollette?

Il nuovo bonus bollette si articola su due fasce:

  • 200 euro per le famiglie con Isee fino a 25mila euro (su richiesta);
  • fino a 500 euro per i nuclei già beneficiari del bonus sociale energia (Isee fino a 9.530 euro).

Secondo i dati ufficiali, 8 milioni di famiglie potranno beneficiare di questo aiuto economico, ma il problema resta la scadenza della misura, fissata a tre mesi. Infatti il governo ha legato il bonus alla previsione di una futura riduzione dei prezzi dell’energia, una stima. Secondo Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori, questo aiuto “è una presa in giro. Le famiglie devono avere certezze, non bonus spot”.

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Secondo le associazioni dei consumatori, il decreto inoltre ignora misure strutturali che avrebbero invece potuto incidere in modo più significativo sul prezzo dell’energia, come:

  • il disaccoppiamento del prezzo dell’elettricità da quello del gas, per evitare che i costi rimangano artificialmente alti;
  • l’abbassamento dell’IVA sul gas, almeno fino alla fine dell’anno;
  • una riforma degli oneri di sistema, con il taglio delle voci extra in bolletta;
  • un’adeguata tassazione sugli extraprofitti delle aziende energetiche, che hanno registrato guadagni record negli ultimi anni.

Le critiche: sfavorite le aziende e non solo

L’Unione per la Difesa dei Consumatori (Udicon) ha sollevato forti dubbi sull’equità della misura. “L’ampliamento della platea del bonus sociale è positivo, ma perché limitare tutto a tre mesi? E perché escludere le microimprese?”, si chiede Fabrizio Ciliberto, vicepresidente nazionale dell’associazione.

A tutto ciò si aggiunge un ulteriore paradosso: molte famiglie dovranno attendere il trimestre successivo per ricevere il bonus, perché chi non ha ancora presentato la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) non potrà beneficiarne subito.

Il governo, quindi, annuncia aiuti immediati, ma nei fatti molte famiglie dovranno aspettare mesi per vedere il bonus accreditato.

Le opposizioni all’attacco

Anche il fronte politico non risparmia critiche al decreto. Il Movimento 5 Stelle ha definito il bonus “una presa in giro che rasenta il ridicolo”, mentre il Partito Democratico parla di “provvedimento emergenziale senza soluzioni strutturali”.

Angelo Bonelli, deputato di Europa Verde, ha parlato addirittura di truffa:

Da tre anni famiglie e imprese subiscono rincari inaccettabili, e il governo risponde con un bonus di soli tre mesi? È ridicolo.





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