Le agevolazioni per le piccole
e medie aziende e per le società energivore fino a 1,4 miliardi. E la spesa di 600 milioni di euro per il finanziamento del Fondo per la transizione energetica del settore industriale
Il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri contro il caro-bollette interviene, oltre che a sostegno delle famiglie, anche in soccorso delle imprese. Non solo di quelle dei settori energivori, cioè a più alto consumo di energia (chimica, metallurgia, carta, eccetera), ma anche le piccole e medie imprese. In tutto, il provvedimento stanzia per gli aiuti alle aziende circa 1,4 miliardi, suddivisi a metà tra energivore e pmi.
Oneri di sistema
In particolare, per le piccole e medie c’è l’azzeramento componente «Asos» degli oneri sistema, che interesserà tutti i clienti non domestici con potenza superiore a 16,5 chilowattora mentre per gli energivori, c’è la disposizione che anticipa 600 milioni di euro derivanti dalle aste Ets. Vediamo più in dettaglio le norme.
Piccole e medie imprese
Per venire incontro alle piccole e medie imprese, il decreto prevede l’azzeramento, per sei mesi, della componente Asos (la sigla sta per «a sostegno» delle energie da fonti rinnovabili) degli oneri di sistema pagata sulle bollette della luce. Attualmente, la voce Asos viene applicata in maniera distinta a seconda che un utente sia o meno incluso nelle imprese a forte consumo di energia elettrica, e, per quest’ultime, a seconda della classe di agevolazione. Secondo i dati Arera, il prelievo a sostegno delle rinnovabili pesa per circa il 10% sulla bolletta.
Gli energivori
Il decreto autorizza, per il 2025, la spesa di 600 milioni di euro per il finanziamento del Fondo per la transizione energetica del settore industriale, che eroga aiuti alle imprese con forti consumi di energia elettrica, che incidono pesantemente sul fatturato. Gli aiuti vanno a compensare i costi sostenuti dalle stesse aziende per gli Ets (Emissions trading scheme), il sistema europeo che prevede l’acquisto di certificati da parte delle imprese che devono inquinare per produrre. Questa misura, secondo il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, dovrebbe ridurre di circa il 60% i costi a carico delle imprese.
Il monitoraggio dell’Iva
Il provvedimento introduce anche un meccanismo per finanziare un fondo per ulteriori interventi in futuro. Con un decreto interministeriale (Economia-Ambiente) si disporrà la verifica delle maggiori entrate Iva sui consumi di gas e luce conseguenti all’aumento delle quotazioni del gas. Se la media bimestrale del prezzo del gas risulterà superiore di almeno il 20% a quella del bimestre precedente, le maggiori entrate Iva verranno destinate a un fondo ad hoc per finanziare nuove agevolazioni in favore di famiglie e microimprese vulnerabili.
1 marzo 2025 ( modifica il 1 marzo 2025 | 09:30)
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