(Teleborsa) – La Vice Capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia, Ida Mercanti, ha dichiarato che l’istituto di via Nazionale condivide la finalità di “inclusione finanziaria” perseguita dalla proposta di legge in materia di obbligo di contrarre e recesso della banca nei rapporti di conto corrente. Mercanti ha però notare che emergono “profili di attenzione” e “criticità” che andrebbero approfonditi per evitare di “pregiudicare il raggiungimento dell’obiettivo” e per giungere ad un “adeguato bilanciamento tra le istanze di inclusione della clientela, sana e prudente gestione delle banche, contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo e libertà d’iniziativa economica delle imprese”.
La dirigente della Banca d’Italia è stata ascoltata in audizione in commissione Finanze alla Camera sulla proposta di legge. In particolare, ha spiegato Mercanti, nella formulazione attuale, “l’introduzione in via generalizzata dell’obbligo legale a contrarre e del divieto di recesso potrebbero risultare in contrasto con alcuni principi fondamentali dell’ordinamento domestico ed europeo. Si fa riferimento alla libertà di iniziativa economica, al divieto d’imposizione di vincoli obbligatori perpetui e alla libera prestazione di servizi”.
Secondo la Banca d’Italia potrebbe essere valutata l’ipotesi di “affiancare al vigente conto di base, un nuovo diritto a ottenere un conto di pagamento” da parte di imprese.
In particolare, “tale diritto potrebbe applicarsi a categorie di professionisti o imprese maggiormente esposte al rischio di esclusione finanziaria e potrebbe prevedere l’accesso a una gamma di servizi limitata, escludendo ad esempio quelli che implicano un finanziamento, come carte di credito e fidi”.
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